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Otto idee per apprendere una lingua rapidamente e senza spesa

Con questo articolo vorrei condividere otto suggerimenti che, secondo me, rendono efficace ed economico lo studio di una lingua. Sono idee che nascono dalla mia esperienza personale e non hanno alcuna pretesa di veridicità scientifica. Per raggiungere un livello intermedio (B1) in inglese, che abbordai con il metodo scolastico, quello che parte la grammatica, mi ci è voluta una vita. Anzi ci sono riuscito solo quando lo ho abbandonato. Con il francese, l'ultima lingua che ho studiato, mi è bastato qualche mese appena.

Del resto apprendere una lingua è un esercizio di esposizione. Basta osservare come fanno i bambini. Iniziano col capire le cose, poi provano e riprovano, infine parlano con naturalezza. La grammatica la studiano, se la studiano, a 10 anni.

E veniamo ai consigli.

1. Imparare l'alfabeto fonetico. Ogni idioma ha suoni e intonazioni uniche o comunque inesistenti nella lingua madre di chi impara. Se non si lavora bene sulla pronuncia sarà difficilissimo capire e farsi capire. La fonetica spagnola non è troppo complessa, presenta poche regole e nessuna eccezione. Ma per lingue, quali l'inglese e francese la notazione fonetica presente nei dizionari è preziosissima. Padroneggiarla consente di pronunciare correttamente i termini senza averli necessariamente ascoltati.

Niente di trascendentale. Quando si dispone del materiale giusto è un passaggio che richiede qualche ora di studio. E non dimenticarsi mai dell'alfabeto di base e soprattutto dello spelling di numeri, nomi ed indirizzi.

2. Memorizzare i 1000 termini fondamentali. Numeri, mesi, giorni della settimana, oggetti, animali e verbi principali, avverbi, preposizioni etc. Le 1000 parole fondamentali sono quelle che trovate in questa pagina. Per lo spagnolo sono già là, per le altre lingue serve un dizionario.

Del resto il principio paretiano si applica anche alle lingue. Con il 20% delle parole si compone l'80% del linguaggio. (vedi Che si fa con 1000 parole).

Qualche idea per la memorizzazione. Scrivere e ripetere parole è il modo più dispersivo e meno efficiente. Associarle a delle immagini mentali probabilmente quello più efficace. Ad esempio per memorizzare la parola francese Bâtiment (edificio) ci si può costruire un immagine mentale di qualcuno che batte le mani al cospetto di un bell'edificio.

In ogni caso apprendere mille termini per chi è abituato allo studio non rappresenta nulla di straordinario. In più dal momento in cui si inizia a leggere ed ascoltare ritornano con una tale frequenza che diviene impossibile non ricordarli.

3. Procurarsi un corso di base con CD. Uno qualsiasi, anche quello più economico in svendita ai saldi. L'importante è che contenga dialoghi trascritti tra personaggi. Consiglio di tradurli, caricarli sulla memoria del cellulare e ascoltarli fino alla nausea. Anzi di impararli a memoria se possibile. Anche qui vale il principio paretiano. Di norma contengono l'essenziale della lingua, quanto basta per cominciare. Per la perfezione c'è tempo.

E qui termina il lavoro propedeutico da svolgere ai box. Con un po' di determinazione lo si completa in pochi giorni. Da questo momento in poi niente scuse, la lingua va praticata.

4. Sfruttare ogni occasione per parlare. Aver completato le tre fasi precedenti non garantisce il facile ottenimento di un premio letterario, ma di sicuro è sufficiente per lanciarsi nelle prime conversazioni. Vale la pena tentare, e se si sbaglia pazienza. Chi ci è di fronte vorrà di sicuro essere comprensivo. E se non dovesse esserlo chi se ne frega. Siamo noi che stiamo parlando la sua lingua e non il contrario. (mi raccomando però la pronuncia). Un vocabolo, una struttura grammaticale, un'espressione la si padroneggia solo quando si è in grado di usarla. Quindi, provare e riprovare come fanno i bambini.

5. Ascoltare la radio. Veniamo al capitolo della comprensione orale. Anche qui l'esposizione è tutto. Va aumentata al massimo. All'inizio si comprende una percentuale piccola di quanto ascoltato. Ma niente paura. Questa percentuale è destinata ad aumentare e in tempi più rapidi di quello che si pensa.

Funzionano benissimo i notiziari. Normalmente viene utilizzata la versione standard della lingua, la brevità dei servizi facilita la concentrazione.

Le possibilità di ascoltare una lingua straniera oggigiorno sono infinite. Dai DVD multi audio, ai canali satellitari, alle web TV, youtube etc. Io però preferisco la radio per la sua flessibilità.

Permette di massimizzare i tempi morti, quando si è per strada, in attesa dell'autobus, durante l'esercizio fisico, sul tragitto verso il lavoro etc. Si ascolta mentre si fa altro. La si mette lì in sottofondo, senza impegno, quello che si capisce si capisce. Nessuno vi interrogherà a riguardo.

Se si vive in un paese dove si parla la lingua studiata, sarà sufficiente utilizzare la radiolina del telefonino. Altrimenti la rete offre una miriade di soluzioni. Quasi tutti i canali radio trasmettono in streaming. Se si ha un dispositivo portatile connesso il gioco è fatto. Un'alternativa altrettanto valida sono i podcast. Ci si scarica da casa i programmi, per poi ascoltarli quando ci è più utile. I podcast tra l'altro presentano il duplice vantaggio di consentire la scelta di argomenti che interessano e di poter essere riascoltati.

Dove trovare i PodCast in spagnolo. Ecco un link alla lista delle principali catene radio spagnole. La mia preferista resta Cadena SER

6. Leggere quanto più si può. Anche la lettura gioca un ruolo cruciale. Quanto più si legge più diventa facile capire quanto si è letto. Si può partire dai racconti per bambini, con linguaggio evidentemente semplificato, per passare poi agli articoli di intrattenimento, poi a quelli più impegnati, infine la letteratura.

Importante è non aver paura dei romanzi. Sono uno strumento potentissimo. E' meno complicato di quel che si pensa, o almeno lo è solo all'inizio. Magari sarà meglio scegliersi un testo di complessità media. Ovvio che sarà faticoso completare la lettura delle prime 50, 100 pagine del primo romanzo. Ma una volta compiuto lo sforzo, arrivano i risultati. La lettura diventa sempre più fluente, più sciolta. E se si è scelta una bella storia il gioco è fatto, sarà essa a spingerti a finire il romanzo. Io personalmente comincio a leggere romanzi dall'inizio.

7. Fare trascrizioni. Appena si ha l'impressione di capirci qualcosa via con le trascrizioni. Trascrivere un audio di tre minuti è un esercizio formidabile. Permette di migliorare allo stesso tempo comprensione orale, ortografia ed ampliare il vocabolario. In fondo non è molto diverso dal classico dettato delle elementari.

Quando qualcosa fugge, si riascolta, si riascolta ancora e ancora finché non si accende la lampadina. E se non si accende poco male. Si lascia la trascrizione in una cartella a decantare, e si riprova qualche tempo dopo. E' sorprendente quanti errori si riescono a trovare e quanti pezzi mancanti a riempire a distanza di tempo. Se c'è qualche amico madrelingua che ce la corregge, tanto meglio. Ma farcela da soli non ha prezzo.

Se poi si prova a trascrivere le canzoni ancora meglio. Riascoltare un pezzo musicale è più piacevole di un servizio di TG e la versione corretta la si trova facilmente con google.

Anche nell'ascolto vale la regola di sempre. Si capisce meglio quanto già ascoltato. Anche qui l'apprendimento è un gioco di esposizione.

Ci sono due programmi open source molto utili alla bisogna. Uno è OpenOffice, l'equivalente gratuito di MS word. Si seleziona il correttore grammaticale della lingua scelta, nel nostro caso lo spagnolo. Le parole contenenti errori saranno sottolineate in rosso. Prima di scegliere una delle alternative proposte dal programma provare a trovare da soli l'errore, aiuta la memorizzazione.

L'altro è VLC media player. Ha la potente funzione che permette di rallentare l'audio. Fantastica quando si tratta di decifrare frasi o parole che sembrano incomprensibili.

8. Leggere ad alta voce. Leggendo ci rendiamo miracolosamente conto delle magagne nella nostra pronuncia e di quello che non suona bene. Molto di più che nella lettura silenziosa. In più si presta più attenzione a quanto si legge. Si può leggere ad alta voce un testo trascritto, ancora meglio se da noi, e poi confrontare la propria pronuncia all'audio originale.

Infine il capitolo grammatica. Va studiata, non si scappa. Ma una cosa è farlo dopo aver vissuto a lungo la lingua, un'altra quando se ne è a digiuno. Nel primo caso è utilissimo per mettere ordine nelle conoscenze e fa fare un salto di qualità. Cominciare invece dalle regole rende pedante lo studio creando frustrazione e avversione verso la lingua. E' questa la ragione per la quale la scuola fallisce.